
Cap D’Agde tra naturisti e scambisti
Cap D’Agde è stato sempre sinonimo di naturismo, sin dai primi anni ’60. Il villaggio, nato negli anni ’60 dal campeggio naturista Renè Oltra, oggi si è trasformato in un vero parco del divertimento, dove oltre alle famiglie naturiste più riservate, troviamo veri estremisti del sesso. Village Naturiste, detto anche “libertine”, e propone una movida davvero “hot”.

Il biglietto d’ingresso costa solo 10 euro al giorno a testa per entrarci a piedi, con 5 euro in più per l’eventuale auto. Ma, ovvio, ci vogliono i documenti. E non si possono scattare foto. Una volta entrati per dare un’occhiata all’intrattenimento proposto e per capire se le varie testimonianze di chi ci è stato sono confermate: “Leggendario”, “Pazzesco”, “Un viaggio nella trasgressione”.
Nel villaggio resort ci sono hotel, un campeggio naturista, un cinema, appartamenti di lusso, piscine, sauna, locali, ristoranti, negozi e naturalmente spiagge, club privé per tutti i gusti e orientamenti. Quanto costa un appartamentino? In media 200 euro a notte in alta stagione.

Davanti al porticciolo turistico la gente siede tranquilla a cena nei bistrot. Ai tavoli vengono servite le moules, le cozze alla marinara, con birra e buon vino. Il vociare allegro di gruppi di amici è familiare come in qualsiasi altro posto. Unica differenza che molti dei commensali sono nudi, incontriamo una bellissima coppia, lei nuda longilinea con scarpa rossa lucida tacco 12, lui altrettanto alto e magro con un tanga di pelle nera. In un altro tavolo intravediamo un ragazzo nudo inginocchiato al guinzaglio, la sua indossava solo un reggiseno in pelle rossa e un paio di stivali lucidi al ginocchio.
Mentre proseguiamo in direzione del centro del villaggio, una struttura di appartamenti con terrazze a formare un cerchio, le mise di chi incrociamo sono sempre più appariscenti. E anche contrastanti fra loro. Coppie mano nella mano, lei vestita, lui nudo o viceversa, che usano la bicicletta per spostarsi. Coppie vestite come se andassero a teatro passeggiano tranquille, fra maschi borchiati e femmine coperte solo di paillette e brillantini che nella notte fanno da segnaletica.
Seri, sereni, camminando come per fare la spesa ci sono anche i nostri genitori. Forse anche i nonni. Con il pareo e le ciabatte da mare. Devono essere i veri naturisti. Quelli che abitano lì tutto l’anno e vivono la libertà del corpo in senso globale come scelta di vita
Il resto è molto scenografico. Sulla strada più in alto, che collega i locali al percorso su cui affacciano le terrazze dei monolocali, si intravedono luci soffuse. Una parete bondage dietro le tende bianche è ancora inanimata. Risate, gemiti e gridolini provengono dagli interni. La gente che guarda giù verso la movida è gentilissima. Come capita di rado.
Raggiungiamo la bolgia dei locali. Dove si scherza, si parla tedesco, spagnolo, francese, italiano. Si fa gruppo. Le tavolate e i tavolini intimi. Le coppiette innamorate a lume di candela e i gruppi di vario orientamento sessuale. Un tizio, vestito da Napoleone ma solo con giacca e cappello, chiede di passare. Visto il carattere, acconsentiamo. Facciamo passare anche la modella vestita da diavolessa con tanto di corna e giarrettiere rosse. E persino la nudista con il tutore e le stampelle.
I Locali a Cap D’age
Il Tantra è Un locale per scambisti all’interno del Village Naturiste di Cap D’Agde, dove per entrare bisogna indossare pantaloni lunghi e camicia per lui e abbigliamento sexy per lei. “Ma se sono tutti mezzi nudi?”, ci chiediamo. “Il dress code è questo”, fa presente l’energumeno della sicurezza. Il biglietto di ingresso costa 30 euro a coppia con consumazione, 60 per i single. Il Qakc, locale Lgbt+, trasgressivo quanto il Tantra, dove qualsiasi essere umano viene rappresentato.
Oltre a locali trasgressivi e meno trasgressivi, troviamo negozi, supermercato, bar, ristoranti e una spiaggia dove è consentito il naturalismo, ma è vietato fare sesso.
Cap D’Agde è una fiera del divertimento, dove il sesso la fa da padrona.